La coltivazione del riso avviene in varie fasi. Si comincia dall’aratura con cui, grazie ad un aratro (ormai meccanico), si provoca l’ossidazione del terreno tramite taglio e rovesciamento del terreno. Di seguito si procede alla concimazione che, normalmente, avviene in marzo. Tramite concimi naturali o concimi chimici, si cerca di ristabilire un rapporto ottimale fra gli elementi del terreno per migliorare ed aiutare la crescita del riso.
Come passo successivo, il terreno viene erpicato e livellato. In questa fase, si cerca di sminuzzare le grosse zolle di terreno rovesciato e di livellare il terreno in modo che l’acqua, nella fase successiva, si distribuisca in modo uniforme. La fase successiva è quindi la sommersione delle risaie che ha la funzione di proteggere il seme dagli sbalzi termici e contribuire all’emissione delle radichette da parte del seme. Questa fase viene ripetuta più volte nel corso della coltivazione. Tra marzo e maggio viene finalmente seminato il riso nelle sue varietà che verrà curato e accudito fino alla maturazione che in generale avviene fra settembre e ottobre.